DESCRIZIONE
Quante volte, attraversando ambienti naturali come le forre, cesellati dalla natura, e soffermandoci a contemplare stupende fioriture di campanule, incassate in nicchie abbiamo pensato: “Come fanno a vivere?” Il presente libro, che raccoglie e cataloga tanto meravigliosi gioielli della natura, nasce da questa domanda. We carry your entire favorite replica Omega watches, including Omega Speedmaster, at affordable prices.
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Superwatches.me sells the best Swiss replica watches worldwide, and you can get top quality fake watches at a cheaper price. Un libro alla portata di tutti, poichè troppo spesso le pubblicazioni sulla flora, presupponendo una conoscenza scientifi ca di base, muovono da un gradino esageratamente alto. Nasce così il progetto de “La Flora delle Forre Marchigiane - Guida al riconoscimento e all’identificazione delle specie più diffuse”, una guida naturalistica dettagliata, improntata su base scientifica con intento divulgativo, realizzata in tre anni di intenso lavoro. L’obiettivo principale di questo libro è di far conoscere ed apprezzare una parte del patrimonio botanico, presente nelle forre del nostro territorio, attraverso immagini scattate nel corso di frequenti escursioni, consapevoli della difficoltà insita nel tentativo di riportare le molteplici caratteristiche di un organismo vivente mediante un testo scritto.
Il fine didattico si accompagna al desiderio di sensibilizzare torrentisti e non sul tema della biodiversità che in questi luoghi più di altri corre un grande rischio, a causa della fragilità dell’habitat: piccole perturbazioni, infatti, possono portare ad uno squilibrio dei fattori vitali, attuando un cambiamento o, molto peggio, uno sradicamento delle popolazioni insediate in queste “isole di rifugio” (caso emblematico di “isola” è Fosso la Foce in cui, già dalla partenza della forra, si abbandonano estesi prati di origine pascoliva, per entrare in un luogo in cui si ritrovano specie caratteristiche dei boschi di faggio, un tempo imperante nel gruppo dei Sibillini). La scelta delle aree di studio deriva dalla poca (scarsa o nulla) conoscenza della flora all’interno delle forre, in quanto le indagini floristiche si concentrano maggiormente in aree facilmente accessibili; zone più impervie, se pur interessanti, sono generalmente trascurate perché non sempre il botanico è in possesso degli strumenti e delle capacità per arrivare in simili luoghi. Caratteristica principale di questo lavoro è stata l’associazione della tecnica torrentistica, attraverso la decennale esperienza di Fabrizio Torcoletti, Roberta Dottori e Simone Cerioni, alla ricerca botanica cui hanno dedicato le proprie conoscenze, con dedizione e meticolosità, Giovanni Santoni e la dott.ssa Sabrina Torcoletti. L’intreccio di queste passioni e la grande sensibilità per la natura hanno guidato la stesura del presente libro, nell’auspicio che esso possa suscitare stupore e curiosità ed aumentare in tal modo, la sensibilità comune nei riguardi dell’ambiente, ormai da anni in via d’estinzione!
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